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L'eccellenza ha trovato casa

Aggiornamento: 22 ago 2023

Basta un titolo di studio per riconoscere un professionista? Già mai. Inoltre anche tra i professionisti ufficiali vi è differenza in stile, esperienze, cuore, passione, dedizione, disponibilità all'ascolto, umiltà, bellezza, chiarezza, semplicità, ecc. Quindi tutti gli infermieri sono uguali? Assolutamente no, certamente sono tutti dei professionisti, tranne alcuni impostori, ma sono eccezioni che non fanno testo. Come in tutti i settori e come tra tutti gli individui le differenze sono presenti e importanti. Vi è un progetto che è partito circa un anno fa su Roma, era un esperimento etico, organizzativo e di stile, a distanza di un solo anno possiamo affermare che la scommessa è stata vinta. Agli inizi hanno creduto al progetto Mario, Roberta, Veronica e pochi altri, poi si sono aggiunti Anna, Sabrina, Michele e altri infermieri professionisti, ognuno con la propria storia ma tutti volenterosi, umili, disponibili e hanno dato linfa al progetto, oggi in squadra vi sono quasi 50 professionisti tra infermieri e infermiere. Tra un iniezione ed una flebo il gruppo migliorava poiché una delle regole è, si può migliorare sempre e questo lo si fa con i report, con analizzare e riconoscere gli errori poiché è solo l'errore che può migliorare chi fa, con i seminari di crescita personale, con i meeting organizzativi, con il confronto dove ogni idea presentata dalla più giovane infermiera o esperto e maturo infermiere diventano imput di studio e innovazione. Il progetto ha un nome, AVA4.0 (Associazione Volontariato Affiancamento 4.0) Odv. Un anno di vita e le soddisfazioni sono state enormi come enorme è stato l'impegno e la puntualità dell'intero staff. I migliori riconoscimenti sono stati quelli delle famiglie a cui abbiamo rimesso in sesto un familiare importante, ma anche l'accompagnamento in modo dignitoso di pazienti terminali dove il nostro apporto non è stato solo di tipo infermieristico, ma anche organizzativo, eliminando gli imprevisti e di tipo psicologico grazie ad uno stile, veramente unico in eccellenza ed etica, infondo se si può fare il bene agli altri, perché non farlo? Non importa se il paziente è un'adolescente con disturbi alimentari o un bambino di 4 anni che vuol sorridere quando gli si fa un'iniezione, noi diamo comunque il meglio. In associazione non stiamo a fare differenza tra chi abita in periferia o in piazza Monte Citorio, entrambi riceveranno chiarezza e puntualità. Vorremmo intercettare almeno altri 20 interessanti infermieri e subito dopo lanciare questo piccole, grande progetto tutto romano o quasi in quel di Milano. L'obiettivo 2023 è Milano area metropolitana.



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